Lo dichiarazioni di un capo albanese 217 In una parola gli albanesi costituirono e potrebbero tuttora costituire, vigili, fedeli e sempre in armi, come una formidabile barriera che ostacoli la marcia in avanti di qualsiasi nemico dell’impero. In complesso essi pretendono che quanto fu loro promesso sia mantenuto ; e, poiché hanno ormai il convincimento preciso ed assoluto che il nuovo regime ottomano non ha nè volontà nè capacità d’intraprendere una seria opera di riorganizzazione amministrativa, economica e sociale dell’Albania, gli albanesi di tutte le fedi religiose concordemente richiedono l’autonomia amministrativa. L’imprevidenza e l’inettitudine del Governo di Costantinopoli, in questa nuova tragica vicenda della fosc?. storia albanese, vi siano del resto dimostrate da questi dati di fatto ignorati. I Malissori si governano tuttora con la legge tradizionale del Dukagin, adatta ai loro costumi, rispettata e sacra per loro. Ora, quando il nuovo regime volle costituire anche nelle Grandi Alpi Albanesi il vecchio costume con le leggi civili e militari dell’impero, il vali di Scutari, Bedri pascià, uomo che, prima d’esser mandato a Damasco, era stato per vent’anni in Albania, non mancò di far sapere al Governo Centrale che a tale riforma occorreva procedere passo a passo, non senza aver concentrato a Scutari forze imponenti. Era consiglio d’uomo non vivo di lucidità e di esperienza. Non fu ascoltato. Qualche centinaio di gendarmi dovevano bastare ad iscrivere le reclute, a fare le iscrizioni per le tasse. E si procedette, per di più con tale arbitrio che, notatelo, lo stesso Indam, giornale amico e spesso ufficioso Aell’Unione e Pro-gresso, scrisse una serie di articoli per protestare contro le ingiustizie enormi perpetrate nell’Alta Albania. Si noti: tasse e decime, il pagamento delle quali s’inaspriva aumentando il debito con l’applicazione di criteri di retroattività, cadevano su gente povera, che vuol avere nell’inverno un po’ di frumento o un po’ di granturco deve, la primavera e l’estate, trasportare dalle valli sulle roccie