Minaccia di cambiar religione 149 parti degli abitanti e sostenendo le loro pretese. Assai probabilmente è corso anche del denaro. Certamente fu da lui suggerita la minaccia fatta al Vescovo di passare tutti quanti al cattolicismo, minaccia che per un momento sembrò volessero mandare ad effetto. O almeno lo credette assolutamente il Console, il quale invitò l’Arcivescovo di Durazzo — da cui ecclesiasticamente Vallona dipende — a venire a ricevere l’abiura degli ortodossi di Poftali e telegrafò nel tempo stesso a Roma perchè mandassero un prete albanese ad assistere alla solenne cerimonia. Ma l’Arcivescovo di Durazzo, e il prete mandato da Roma, dopo aver passato qualche giorno a Vallona ad aspettare fosse fissato il giorno della cerimonia, dovettero riprendere la via del ritorno senza essere usciti dalla città. Appena sbarcati, fu loro significato dall’autorità ottomana il divieto di recarsi a Poftali. Quanto agli ortodossi di questo paese, appena seppero dell’arrivo dell’Arcivescovo di Durazzo chiamato in tutta fretta dal Console d’Austria, si riconciliarono col loro vescovo. Il colpo era mancato. Ma ove fosse riuscito, avrebbe avuto una grande importanza per la politica austriaca, la quale sperava potesse essere il primo passo verso altre conversioni. Ove le fosse riuscito di convertire al cattolicismo gli ortodossi di quei paesi, la conseguenza immediata sarebbe stata quella di estendere il suo protettorato religioso — e implicitamente anche un po’ quello politico — anche nella Bassa Albania... Ho accennato a questi incidenti svoltisi parecchi