La quadruplice balcanica •253 quando richiamarono la sua attenzione sulla impressione, che, necessariamente, quella attività militare doveva produrre. Con tutto ciò, il concentramento continuò, non solo; ma, nelle moschee, si incominciò a proclamare la guerra santa contro i Cri stiani. Di fronte alla minaccia aperta, le Polenze Balcaniche decisero di rispondere con la mobilitazione generale dei loro eserciti, annunziata il 29 settembre. Con grande sorpresa, l’Europa seppe quella mattina dai telegrammi di tutte le Agenzie che l’accordo fra gli Stati Balcanici era un fatto compiuto. Non fu però una sorpresa, per coloro che da vicino, han seguito la politica balcanica in questi ultimi anni. Io stesso, fino da sette od otto mesi fa, nelle colonne del Corriere della Sera, quando si mettevano in dubbio codeste intese, scrissi ripetutamente, che pur non essendovi, alcun trattato, nè convenzione firmata, l’accordo per agire contemporaneamente ad un momento dato, era formale, assoluto. I fatti hanno completamente confermato ciò che allora scrissi, del resto, sulla scorta di informazioni precise e sicure. Gli Stati balcanici per rendere ancora più manifesta la loro perfetta intesa, non solo hanno tenuto alla contemporaneità della mobilitazione; ma a mandare ai loro ministri all’estero l’annunzio, da comunicare nel caso ai Governi presso i quali sono addebitati, con le stesse parole anche per quello che riguarda i motivi pei quali si sono determinati ad una così grave misura. « La mobilitazione — hanno telegrafato i vari Governi — è una necessità che ci è imposta per il