224 GLI AVVENIMENTI RECENTI nerale Mazhar bey mantenne il suo punto di vista ed inviò a Pristina l’ex caimacam di Ghilan per rimpiazzare il mutessarif. Quando il corriere delle 2,30 pom. sbarca il governatore provvisorio, una infinita disperazione si dipinge negli occhi di tutti gli abitanti. Finalmente il mutessarif di Pristina, comprendendo la gravità della situazione, si permette, per una volta, di passare oltre ai suoi doveri ierarchici, e si reca all’ufficio telegrafico per entrare in comunicazioni dirette con Costantinopoli. I notabili di TJskub e di tutto il sangiaìe (distretto) di Pristina, vi si trovavano già riuniti. Il rappresentante del governatore ed i comandanti militari vennero a raggiungerlo un po’ più tardi. La corrispondenza incomincia, il governo di Costantinopoli, come le autorità di Uskub, domandavano con persistenza di prendere tutte le misure possibili per impedire l’ingresso degli albanesi nella città; essi non volevano fare nessun caso dell’effervescenza, dell’emozione di cui erano in preda le migliaia di abitanti che circondavano l’ufficio telegrafico. La risposta definitiva trasmessa da un comandante militare di Costantinopoli, diceva : « Se gli albanesi vogliono entrare nella città, impiegate il cannone ». Il comandante della gendarmeria si avvicina all’ufficio e telegrafa : « Io mi sono rivoltato con tutti i miei uomini. Volete dunque schiacciare un’intiera città, appoggiandovi su un pugno di soldati. Impossibile. Noi siamo qui per salvar tutto il paese ». La popolazione accompagnava queste parole con delle grida. L’emozione è al colmo. Si durò moltissima fatica per calmare l’assistenza. Innanzi a questa intensa effervescenza, il comandante della piazza rinunzia a fare uso del cannone e consente all’ingresso degli albanesi. Tutti i cuori giubilano; l’allegrezza si pinge su tutti i visi ; l’effusione del sangue di migliaia di innocenti è fortunatamente scongiurata. Un osta-