fi ano ritorno in patria 21 Croia. Con questa lettera partì insieme ai suoi trecento per l’Albania, si presentò a Croia, e potè farsi consegnare la città. Nella notte, tutta la guarnigione turca col suo comandante, fu passata a fìl di spada. L’indomani al sorgere del sole Scanderbeg fece pubblicare un bando promettendo che avrebbero avuto salva la vita tutti quei mussulmani, che avessero abbracciata la religione cristiana e si fossero a lui presentati senz’armi, mentre dichiarava di voler usare di tutti i diritti della vittoria contro quelli che avrebbero resistito. Pochi turchi a Croia accettarono di passare al cristianesimo. I più cercarono di salvarsi fuggendo : ma Scanderbeg coi suoi li raggiunse e ne fece strage. Lo stesso fu fatto nelle altre città, cosicché, in brevissimo tempo, non vi furono più musulmani in Albania. E cominciò allora quella lotta epica fra gli albanesi e la Turchia, che doveva durare 23 anni, e nella quale, in tante battaglie, Scanderbeg, con i suoi, fece prodigi di valore. La sua fama fu così grande in Europa, che Imperatori e Re facevano a gara nel tributargli onori e nel ricercarne l’amicizia. Lo Scanderbeg venne anche in Italia coi suoi soldati — profittando di un momento di calma dopo conclusa da lui una pace col Sultano — a difendere e ad aiutare un sovrano italiano : Ferdinando di Napoli figlio di Alfonso V d’Aragona, al quale contestava i diritti al trono, Carlo d’Angiò. Sbarcò nelle Puglie con circa cinquemila uomini scelti fra i suoi migliori, insieme all’Arcivescovo di Durazzo, che dopo averlo di nuovo iniziato alle pratiche della religione fu, finché visse, il suo più gran-