228 GLI AVVENIMENTI RECENTI d’accennare, in altra parte di questo volume, ha forse contribuito essa pure a rendere ancora più incerta la situazione. E per il momento non è possibile fare previsioni, sulle sorti dell’Albania, e sulla forma e l’estensione che avrà, se questa dev’essere realmente la soluzione, l’autonomia base del programma col quale è stato iniziato il moto rivoluzionario. Va notato a tale proposito che, a tutti questi avvenimenti sono rimasti completamente estranei i pretendenti, dei quali, negli anni scorsi fecero qualche volta parlare di sè, ed ai quali alcuni giornali hanno accennato come se avessero, poca o molta, una qualche base nel paese, mentre i fatti paiono mostrar chiaro non ne hanno alcuna, poiché non è nemmeno mai più venuto fuori il loro nome. Ciò che dimostra, a parecchi anni di distanza, quanto fossero esagerate le preoccupazioni d’anni sono delle autorità ottomane, quando, avendo saputo che alcuni albanesi di Vallona dei quali erano note le buone relazioni con l’Aladro Castriota vedevano in tutti gli italiani che ivi sbarcavano altrettanti congiurati, decisi a strappare l’Albania all’impero Ottomano, per farne cingere la corona, all’ex diplomatico spagnuolo che ha posto da un pezzo la sua candidatura al trono albanese, indirizzando, a quello che avrebbe dovuto essere il futuro suo popolo, un proclama come pretendente. Certo, il giorno nel quale l’Albania fosse eretta in Principato o diventasse un regno — quantunque regno non sia stata mia, e le parole reale antenato