118 DURAZZO soli, dai sacerdoti e dai rappresentanti delle società di navigazione di qualunque paese. È fatta in italiano anche la propaganda... contro l’Italia, poiché tanto nelle chiese come nelle scuole austriache, preti c maestri sono costretti a servirsi dell’italiano per farsi capire. Non possono certo pensare a pregare o ad insegnare in tedesco! Eppure, solo da pochi anni, abbiamo finalmente creduto di dover stabilire a Durazzo un Vice-Consolato, mentre da molto tempo vi è rappresentato da un Console di carriera il vicino Impero. Ne fu primo titolare il cav. Marchioro autore di una pregevole monografia su Durazzo e che, da poco, ha dovuto lasciare Rodi dove era stata mandato dal Governo come Commissario Civile. Durazzo non ha progredito. Ancora adesso sebbene a poche miglia da paesi civili, sotto un certo aspetto, per tutto ciò che riguarda la vita materiale e l’ambiente, è tal quale come se si fosse in qualche punto del lontano Oriente o nei paesi meno conosciuti della Turchia Asiatica. Unica differenza è il frequente approdo dei vapori italiani della Puglia e di quelli austriaci del Lloyd e delYUngaro-Croata, che vi portano le lettere e le notizie del mondo coi giornali. Ma anche a Durazzo, come nelle città della Macedonia o al di là del Bosforo, e malgrado i maggiori contatti che ha con l’Europa come porto di mare,* i Consoli Europei portano il berretto militare come distintivo della loro carica ed escono sempre preceduti dal cavas : cosa che a lungo andare diventa un’oppressione. La popolazione mussulmana