62 MONTENEGRO E ALBANIA preoccupò grandemente l’Austria Ungheria, che acconsentì alla cessione di Antivari al Montenegro vittorioso nella guerra contro i turchi, iniziata per l’appunto con la dichiarazione di guerra dell’attuale Re Nicola, ma volle premunirsi per il futuro, sia con l’annessione del comune di Spitza, paese assoluta-mente Montenegrino, dal quale si domina l’entrata della rada e si può batterla tutta quanta col cannone, sia col famoso articolo 29, intorno al quale si è tanto discusso, qualche anno fa, all’epoca dell’annessione della Bosnia e delFErzegovina al vicino Impero. Con queU’articolo era stabilito, che il Montenegro non poteva avere, nè bastimenti, nè bandiera da guerra, che il porto di Antivari dovesse rimaner chiuso ai bastimenti da guerra di tutte le nazioni, che fossero demolite le fortificazioni nella zona dalla quale si poteva battere la rada, e, infine, che, tanto ad Antivari come lungo tutta la costa monte-negrina, la polizia marittima e sanitaria dovesse essere esercitata dall’Austria-Ungheria, mediante leggieri bastimenti guardacoste. Di Antivari si ignorò quasi l’esistenza in Italia fino al giorno nel quale fu scelta come il punto migliore per l’impianto della stazione radiotelegrafica che, mediante l’altra stazione di Bari, ha messo il Montenegro in diretta comunicazione con l’Italia. È assai facile il rendersi conto dell’importanza di tale avvenimento, quando si pensa che, prima, tutte le comunicazioni telegrafiche del Principato dovevano passare per Cattaro, ed erano quindi soggette, più