Le rivoluzioni si succedono 215 suo regno nessuno aveva riscontrato in lui ; ed ha inoltre per la propria salute le cure più miticolose. « Egli tiene, infatti, un regime di vita accuratamente igienico. Piglia ogni mattina un bagno turco e dopo un energico massaggio riposa per un’ora, avvolto in morbide finissime lenzuola, fumando e bevendo un paio di tazzine di squisito caffè. La siesta finisce con un breve ma placido sonnellino, dal quale egli si risveglia, alacre e fresco, come rinato. <( Quando la giornata non è molto calda, egli passa allora nel suo laboratorio di ebanista occupandosi per qualche ora intensamente nel suo lavoro manuale preferito. Dalle mani sue escono lavori di ebanisteria, specialmente armadi, mensole e tavolinetti intagliati, che — secondo affermano coloro che li hanno visti — figurerebbero benissimo anche in un elegante magazzino di mobili. La rivoluzione, in Albania, come ho detto, è lo stato normale, e non è facile fare la cronologia di quelle scoppiate, a intervalli più o meno lunghi, e che hanno avuto un carattere tale di gravità da impensierire seriamente il Governo turco. Ciò che ha sempre provocato tali rivolte sono stati i tentativi del Governo per riscuotere delle imposte, e per obbligare gli albanesi alla leva militare. La storia di tali insurrezioni grandi e piccole sarebbe molto lunga — e monotona. Il Governo mandava dei battaglioni per domarli : avvenivano dei combattimenti con alterno successo, e, dopo un po’ di tempo i ribelli se ne ritornavano alle loro montagne e le truppe alle loro guarnigioni, mentre il loro coman-