222 GLI AVVENIMENTI RECENTI Turchi, in Albania e a Costantinopoli, onde, non subire più l’importuno controllo dell’opera loro. Furono in ¡special modo questi ex deputati ad aprire le prime trattative con gli ufficiali che si impegnarono a non marciare contro gli albanesi ed accettarono i capisaldi del programma della Lega Militare : nomina di Kiamil pascià a Gran Visir, scioglimento della Camera, scioglimento del Comitato e ritorno al rispetto delle libertà sancite dalla costituzione. Pochi giorni dopo — nel luglio — i rivoluzionari scesi audacemente verso il piano per attaccare le città di Pristina e Giacova trovarono da parte dei battaglioni contro i quali credevano di dover combattere la più cordiale accoglienza. Truppe e ribelli fraternizzando fra loro mandarono nuove intimazioni a Costantinopoli. Il giornale Yeni-Assir di Salonicco pubblicò il seguente racconto impressionante dell’ingresso degli Albanesi a Pristina nella notte del 23 al 23 luglio dal quale appare come la strage sia stata evitata per il tatto e l’energia di un comandante. Finalmente si comprende le ore d’angoscia attraversate dai poveri abitanti di Pristina, durante il tempo che durarono le trattative e le relative comunicazioni telegrafiche con Costantinopoli. Se non fosse il coraggio e l’arditezza del mutessarif e del comandante della gendarmeria di Pristina, è certo che torrenti di sangue sarebbero scorsi in questa città. Tanto il Mutessarif quanto il comandante della gendarmeria meritano dall’umanità e la storia deve tener conto del loro atto eroico come deve registrare a caratteri neri il contenuto inumano del Vali di Cossovo e quello non meno indegno delle autorità centrali di Costantinopoli.