Nomi italiani 137 mare, cioè, che nelle carte di qualche secolo fa si chiamava il Golfo di Venezia! L’importanza di Vallona era stata ben compresa da Venezia, la quale, sostenne lotte sanguinose per mantenervisi. L’avevan guernita di mura e circondata da forti, che dominavano tutta la baia, e se ora a Vallona e ne’ suoi dintorni le rovine di codeste antiche costruzioni veneziane sono meno abbondanti che in qualche altro punto della costa albanese, ciò è dovuto al fatto che, conoscendone assai bene l’importanza, prima di abbandonare la piazza, essi fecero saltare in aria tutte le sue opere di difesa. Tuttavia rimangono ancora in piedi, e relativamente assai bene conservate, le mura dell’antico castello, a poca distanza dalla città attuale; la facciata di un antico palazzo veneziano, in una delle vie meno frequentate e nel quale vi sono ora delle luride botteghe, e qualche altro avanzo. Ma più ancora che in queste rovine, il ricordo dell’epoca gloriosa della Repubblica è vivo nei nomi delle città e dei paesi, e nella lingua nostra, tuttora la più diffusa, che è sempre la lingua del commercio della quale fanno uso gli albanesi della costa, a qualunque religione appartengano. La carta dello Stato Maggiore austriaco — .l’unica che esista dell’Albania su grande scala — a primo aspetto, sembra la carta di una regione italiana, poiché, tranne qualche nome turco, relativamente assai recente, e quelli dei corsi d’acqua che in generale hanno origine slava, la maggior parte dei nomi — e tutti senza eccezione quelli della costa — sono italiani.