Greci e skipetari 179 in tutti i modi le iniziative albanesi, d’accordo, nella maggior parte dei casi, con le autorità ottomane. Da qualche anno poi, i fautori dell’ellenismo sono in aspra lotta non solo con gli skipetari, ma altresì coi valacchi, una volta devotissimi all’ellenismo, ma che ora, avendo essi pure coscienza della propria nazionalità, pur non pensando a rivendicazioni territoriali, intendono ch’essa sia rispettata. Anche questi valacchi del Pindo in numero di 50 o 60 mila, secondo alcuni, e più, secondo altri, hanno dato per molti anni il loro braccio e le loro ricchezze alla causa della indipendenza della Grecia. Molti fra i più grandi benefattori della Grecia; che hanno eretto chiese, scuole, ospedali ad Atene, come i Sina, i To-sizza, gli Averoff sono di origine valacca. In un precedente volume (1) ho dedicato un capitolo a questi rumeni della Penisola Balcanica, narrando il modo con cui Apostolo Margariti, un giovane maestro nato in un villaggio del Pindo, percorrendo in lungo ed in largo tutto il paese, sia riuscito a creare questo movimento. Naturalmente non gli è mancato l’aiuto e l’incoraggiamento da Bucarest, dove non possono essere indifferenti alla sorte di popolazioni legate alla Rumenia da vincoli di razza, e che, malgrado la filtrazione di moltissime parole di origine diversa, parlano ancora oggi una lingua la quale non lascia dubbio sulla loro parentela co . rumeni d’oltre Danubio. La lotta si è andata facendo sempre più viva in questi ultimi tempi, anche per- (1) Vico Mantegazza, Macedonia. Milano, 1904, Treves.