Una fiera protesta 147 per custodire il sacro deposito della fede, ora, per una questione relativamente non grande, è in procinto di perderla. Ben conosce Vostra Santità che noi siamo circondati da Turchi e da scismatici, e quanto strazio sentiamo nel cuore quando ci si dice e ripete: Ecco il vostro Papa come vi tratta. Il Papa impoverito vende i beni della Chiesa all’Austria! Tutte favole, ma essi da ciò prendono argomento a denigrare la nostra Santa Religione e la Santa Sede Apostolica ». Non avendo ricevuto risposta, nè a questa petizione nè ad altre, i cattolici tennero nei giorni festivi — e senza andare in Chiesa — varie adunanze. Il Console Austriaco, irritato, protestò presso il Vali per tali adunanze, quasi avessero un carattere poco meno che sovversivo. Il Vali mandò a chiamare i capi, ma questi gli domandarono se poteva loro permettere di tenere le loro riunioni davanti alla moschea, per fargli ben comprendere come in tali adunanze nulla si diceva contro l’autorità. Il Vali sorrise e non die’ alla cosa altro seguito. Ma i cattolici dichiararono allora che non solo non sarebbero più entrati in Chiesa fino a che non fosse ritornato ' il loro Pastore — ma, aggiunsero anche, fino a che rimarrà qui il signor Rappaport. Da Roma si mandò allora persona con l’incarico di vedere come stavano veramente le cose. Ma questo inviato, scelto d’accordo col Governo Austro-Ungarico, nella persona di un frate croato, era la meno adatta al difficile incarico e le cose peggiorarono... Se non venite in Chiesa — disse una volta — ho dal Papa l’autorità di lanciare la scomunica contro di voi.