166 VALLONA E IL SUO GOLFO di aiutare e di incoraggiare, fin dove può, tutte quelle private iniziative, le quali possono scegliere la Penisola Balcanica come campo della loro azione. Ho già accennato a quelle che sono andate sviluppandosi al Montenegro, ed alla nota ferrovia Slavolatina, a quella linea cioè alla quale dovremmo far convergere tutti i nostri sforzi, giacché è solo con questa ferrovia che, se non si potrà sottrarre completamente la Penisola Balcanica alla influenza austro-tedesca, sarà però dato almeno di disputarle con successo il terreno. Ma vi è nell’Albania Meridionale, o per megljo dire al confine delle due Albanie, — giacché dovrebbe correre in gran parte nella vallata dello Schumbi e sulle tracce della via Egnatia — un’altra ferrovia di penetrazione nella Penisola Balcanica di un supremo interesse per noi. Quella cioè che da Vallona e da Durazzo, o partendo ' tanto dall’una e dall’altra città, precisamente come l’antica via Egnatia, dovrebbe congiungersi in un punto per andare poi ad allacciarsi, a Monastir, all’attuale linea Salbnicco-Monastir. Per questo allacciamento della linea Salonicco-Monastir con un’altra ferrovia che venga dalla costa, furono studiati vari progetti: uno da Durazzo, ed uno da Vallona, ma si parlò anche, sebbene più vagamente, di una linea, la quale dovrebbe andare invece da Monastir a Jannina e a Prevesa, con una diramazione da Jannina a Vallona, e che sarebbe assai più costosa delle altre. I progetti furono studiati prima da ingegneri tedeschi, per conto della Deutsch Bank, e poi per