148 VALI.ONA E IL SUO GOLFO — Facci vedere la lettera — gli risposero subito — con la quale il Papa ti dà il diritto di maledire dei buoni cattolici, i quali altro non chiedono se non il ritorno del loro Pastore. La situazione diventò più grave che mai. Non solo non avevano voluto andare in Chiesa, nemmeno pel giorno di Pasqua, e vi erano bambini nati in quei pochi mesi i quali non erano stati battezzati, ma il movimento di protesta con tali manifestazioni antireligiose si era propagato in altri paesi, minacciando di diventare un movimento nazionale. Il Vaticano rimandò allora Mons. Troski a Pritzrend, dove fu accolto e insediato in mezzo all’entusiasmo nell’antica sede arcivescovile e persuase nel tempo stesso il Governo di Vienna a dare un’altra destinazione al Rappaport. Questo Console, quantunque nell’affare di Pritzrend abbia forse mancato di tatto e di prudenza, è un abile funzionario. Dal più al meno sono tutti così. Hanno lo stesso carattere di combattività e spiegano la stessa attività, a ciò incoraggiati dal loro Governo, tutti i Consoli Austro-Ungarici in Albania. All’epoca alla quale mi riferisco era fra i più intraprendenti anche quello di Vallona, il signor Petrovich, la cui famiglia è di origine albanese e che di questa sua qualità si era valso per fare un gran colpo. A Poftali era nata una grossa questione fra gli abitanti ortodossi e il loro vescovo. Il signor Petrovich si recò più volte sul posto. Ma invece di adoperarsi per comporre il dissidio, fece tutto il possibile per acuirlo, prendendo naturalmente le