Le idee di Abdtd Hamid 201 uguale il cristiano; dall’altra vi sono i funzionari turchi i quali, sopratutto non essendo quasi mai pagati dall’erario, non possono rinunziare al diritto di taglieggiare tutti quanti, ma più specialmente i cristiani. Diritto che fu sempre dato loro, insieme all’esempio, dal Sultano stesso, il quale, avendo, ufficialmente, all’epoca di Abdul Hamid, una lista civile di 25 milioni, ne spendeva almeno 150 soltanto per i palazzi imperiali e per il mantenimento delle quattro o cinque mila persone che vivevano a Yldiz Kiosk. La prima riforma, senza la quale non era possibile pensare alle altre, sarebbe stata quella dell’amministrazione. Ma a questa, quando dieci anni fa le Riforme furono imposte dall’Europa e sorvegliate dall’accordo austro-russo, erano decisamente avversi tutti : e prima e più degli altri il Padiscià. Proprio in quel volgere di tempo Abdul Hamid aveva fatto andare a Costantinopoli per dargli l’incarico di studiare un progetto per l’istituzione di una Università Ottomana, il professor Vambery, un orientalista dell’Università di Buda-Pest. L’illustre scienziato ha raccontato egli stesso il modo con cui il Sultano si è opposto energicamente alla creazione di una cattedra di economia politica. Dopo aver passato circa tre ore col Sultano, per persuaderlo della necessità assoluta dell’insegnamento di tale scienza, ha dovuto desistere, visto che tutti i suoi ragionamenti sarebbero stati inutili di fronte al suo assoluto rifiuto. — Ma come — finì per esclamare Abdul Hamid — volete che uno dei miei sudditi possa domani