La navigazione della Boiana 109 mano! La posta — parlo ben inteso della posta ottomana — parte da Scutari in due o tre diverse direzioni, una volta alla settimana! Per le cose urgenti che possono interessare il Governo, la sicurezza pubblica, la politica, vi è il telegrafo. Ed è già fin troppo! Nessuno ha mai pensato che la navigabilità della Boiana, sia pure per navi di non grande portata, potrebbe essere la fortuna di tutta la regione, se si facesse — e importerebbe minore spesa — qualche cosa di simile a ciò che l’Austria ha saputo fare per il corso del Narenta, e che, certamente, scomparirebbero come là le febbri terribili, ribelli a qualunque cura, e considerate fra le più pericolose delle coste Adriatiche. Per recarmi a Durazzo, lasciando Scutari, ho scelto questa via della Boiana, sapendo di poter poi salire a Medua su uno dei nostri vapori della Puglia per proseguire. Scegliendo tale via per andare al mare, ho dovuto rinunziare a Dulcigno, dove mi sarei certa-, mente fermato qualche ora, se fossi invece partito pei porti albanesi di Antivari. Ma a Dulcigno, celebre sopratutto per la dimostrazione navale fatta nelle sue acque dalle Grandi Potenze, quando il Sultano, malgrado le deliberazioni della Conferenza di Costantinopoli, non voleva assolutamente cederla al Montenegro, ero stato poco tempo prima. D’altra parte la piccola città, per la quale nel 1879 poco mancò si riaprisse la questione d’Oriente, facendo nascere le più gravi complicazioni, non ha preso quello sviluppo che si sperava. Questo secondo porto