162 VALLONA E II SUO GOLFO il numero degli italiani nel Sangiacato di Berat, arrivava a 600, quando cioè le miniere di bitume di Selenitza, a poca distanza da Vallona sulla Vo-yussa, e proprietà di un greco, erano date in affitto per l’esercizio ad una società italiana. Ma gli affari andarono male e la miniera passò prima nelle mani di una società inglese e poi in quelle di una società anglo-francese con sede a Parigi. Come al solito noi ci siamo lasciati sfuggire di mano l’affare che di per sè era buono, ma che per poter dare dei risultati avrebbe dovuto essere iniziato con mezzi sufficienti. Vallona, come ho già accennato, deve a questa Società anglo-francese la piccola gettata allo scalo costruita per l’imbarco dei suoi prodotti, ma che ora„ mediante il pagamento di un piccolo diritto, serve per tutti. In un’altra epoca si era stabilito a Vallona un piccolo nucleo di contadini nostri per le Coltivazioni. Nella Bassa Albania vi sono molte zone di terre ricche e fertilissime. Ma un po’ per il clima che nella grande estate, e, specialmente vicino al mare, dà le febbri, e molto più per le difficoltà opposte dall’autorità, la quale vedeva di mal occhio l’immigrazione nostra, finirono per ritornare in Italia. Gli italiani di Vallona esercitano quasi tutti pie coli mestieri e vivono generalmente riuniti nello stesso quartiere. È veramente doloroso che regioni a breve distanza dalle nostre coste, sieno così poco conosciute da noi. Ci vanno pochissimo anche i cacciatori italiani, mentre sono relativamente abbastanza nume-