Che cosa poteva accadere 161 chi ufficiali, insieme al dragomanno e accompagnati da un sergente dei gendarmi, erano andati a caccia nei ditorni di Vallona. A un certo punto sbuca un grosso cane e si avventa contro uno degli ufficiali. Forse non avrebbe fatto nulla limitandosi a ringhiare e a minacciare; ma l’ufficiale non era obbligato a saperlo e gli tirò una fucilata. Il padrone del cane accorse subito col suo bravo fucile deciso a vendicare il suo cane. Ma avendo saputo che il colpevole era un ufficiale si rivolse al sergente dei gendarmi. — Quello è un forestiero, disse, e non conosce gli usi del paese, ma tu sì, ed io me la prendo con te... Il tono solenne e minaccioso col quale tali parole furono proferite, per chi conosce bene il paese come il nostro interprete, non potevano lasciare il menomo dubbio sul loro significato. Era un sangue. Fu allora che l’interprete s’interpose, spiegando al montanaro come il gendarme non ne avesse proprio colpa. E tanto fece e tanto disse, che, col concorso deH’ufficiale il quale, esprimendosi a gesti0 manifestava il suo dispiacere, ottenne di farli riconciliare. Altrimenti, poteva essere anche il punto di partenza di chi sa quali lotte! A rendere meno difficile la conciliazione ha certamente contribuito la nazionalità dell’ufficiale. I nostri connazionali, a Vallona in numero di un centinaio circa, sono bene accolti e ben trattati. Provengono quasi tutti dalle Puglie. Lecce ed Otranto sono i circondari più largamente rappresentati. Vi fu un tempo nel quale Mantegazza. H