Il Corpo Consolare a Durazzo 119 di Durazzo non è così fanatica come quella di Scu-tari. Il mare, e quindi il maggior contatto coi forestieri, hanno esercitato un certa influenza. Però siamo sempre nel vilayet di Scutari. Non v’è alcun pericolo, ma è sempre una buona precauzione... E poi se accadesse qualche cosa ad un console vestito come un semplice mortale, cioè senza il berretto, e non preceduto dai cavas con tutti i suoi pistoloni, l’autorità turca cercherebbe subito di declinare ogni responsabilità, dicendo che non l’hanno riconosciuto’ e che nessuno poteva immaginare fosse un Cònsole... Oltre al nostro vi sono ora a Durazzo altri tre Vice-Consolati : quello d’Austria, quello di Russia e quello di Grecia. I rispettivi titolari all’epoca alla quale mi riferiscon andavano abbastanza d’accordo e solevano riunirsi a pranzo una volta alla settimana, a turno, ora dall’uno, ora dall’altro. Si limitava assolutamente a questi pranzi la vita mondana di Durazzo. Quando capita un console poco socievole, naturalmente non vi sono più nemmeno tali riunioni. In questi paesi il numero dei pianoforti è considerato l’indice — come dicono gli economisti — della mondanità, o, per dir meglio, della vita civile. Capiscono ciò possa far sorridere, ma, è un fatto che chi è costretto per esempio a vivere a Vallona, sia o no appassionato della musica, parla con una certa aria di soddisfazione degli otto pianoforti di Vallona e compiange quei di Durazzo, dove ve ne sono tre soltanto. E, ancora, due di questi tre pianoforti sono delle scuole italiana ed austriaca, per cui non