Attraverso il Sutorman 69 La prima idea, quando si pensò alla costituzione della Società, era quella di fare una modesta ferrovia posando il binario sulla strada del Sutorman, e, quanto al Porto, si era progettato di costruire una semplice gettata di modesta lunghezza, con una banchina d’accosto larga 6 o 7 metri al più. Così pure, per quello che si riferisce al Lago, non si pensava davvero a tutti gli scali che vi sono stati stabiliti, nè tanto meno alla costosissima esca-vazione di canali nel Lago stesso, onde permettere ai vapore di attraccare. Si voleva però che la ferrovia si avvicinasse quanto più possibile a Scutari, la capitale del vilayet omonimo. Ma la Turchia di Abdul Hamid si oppose nel modo più reciso a consentire che il tracciato passasse, per un certo tratto, su territorio ottomano, e fu, a causa di tale opposizione, deciso il tracciato dal porto di Antivari al paese montenegrino di Vir. Senonchè, nello studio del tracciato, i tecnici dovettero convincersi che per assicurare un servizio regolare, occorreva abbandonare assolutamente il primo progetto di una tramvia a vapore, e fare invece una vera e propria ferrovia economica da montagna, attraversando il monte Sutorman, anziché a 810 metri, cioè all’altitudine del valico ordinario, all’altezza di circa 650 metri con una galleria di 1400. Con tale progetto, fu ridotta la lunghezza del tracciato a 43 chilometri, e, conseguentemente, il tempo del percorso dal Porto al Lago, a poco più di due ore, mentre con una tram-via se ne sarebbero impiegate quattro. La ferrovia Antivari-Vir-Bazar, costruita su progetto dello stesso