La Vallona-Monastir 167 cura di un Sindacato italiano, composto dalla Società Generale di Credito Mobiliare Italiano, dai fratelli Allatini ricchissimi industriali e commercianti italiani di Salonicco, ai quali assai probabilmente se ne deve l’iniziativa, e dal signor Almar già. Ma finora grandi difficoltà si sono opposte all’attuazione di tali progetti. Parlo ben inteso dell’allacciamento di Vallona o Durazzo con Monastir, senza entrare nei particolari dal punto di vista del tracciato, il quale non è perfettamente uguale nèi vari progetti. Non si tratta di difficoltà tecniche, ma di difficoltà finanziarie e politiche. La garanzia chilometrica, necessaria secondo il progetto della Deu-tsch Bank come secondo il progetto italiano, è di circa 29 mila lire : quasi il doppio cioè di quella pagata dal Governo Ottomano per la Salonicco-Mo-nastir e la Salonicco-Dedeagatch. Un altro inciampo grave sta nella ostilità che l’idea di questa ferrovia incontra a Salonicco, il cui movimento commerciale certamente scemerebbe, e molto, con l’apertura di questo tronco. A tale proposito si assicura anzi non siano mancati da parte dei ricchi commercianti di Salonicco — e di ricchi ve ne sono molti — argomenti — molto persuasivi — fatti pervenire ai più alti funzionari dell'impero, per deciderli ad ostacolarne in tutti i modi la concessione... E ciò malgrado l’iniziativa, in fondo, fosse partita da Costantinopoli, quando, dopo la guerra del 1897, il Sultano stesso riconobbe assolutamente necessario di costruirla, mostrando di comprendere l’importanza commerciale e politica, ma sopratutto strate-