28 GLI ALBANESI togli dal padre dell’esule Principe in un momento diffìcile, accolse molto bene Giovanni Castriota e le famiglie che sbarcarono con lui e gli concesse il ducato di San Pietro in Galatina vicino a Lecce, e, dei giovani, formò un reggimento che fu chiamato il Reggimento Reai Macedone. La buona accoglienza ricevuta da questo primo nucleo di esuli incoraggiò altri a seguirli, e il Governo di Napoli provvide a destinarli qua e là nelle varie provincie del Regno più lontane, evitando deliberatamente un concentramento di una popolazione coraggiosa e battagliera per indole nelle vicinanze di Napoli. Dei primi venuti fu fatta la ripartizione nelle Puglie. Poscia, man mano, ne furono inviati nella Lucania, nella Basilicata. Le successive immigrazioni furono ripartite fra le Calabrie e la Sicilia. Il gruppo più numeroso si formò nella provincia di Cosenza, dove viveva una pronipote di Scanderbeg duchessa di San Pietro di Galatina, che aveva sposato Pietro Antonio Sanseverino principe di Bisi-gnano (1). Degli albanesi rimasti nel loro paese, dopo vari tentativi di riscossa una gran parte, piuttosto che vivere come schiavi, finì per lasciarsi convertire al- (1) Ducange nell’opera Illyrium vetus et novirn nomina i discendenti di Giovanni Castrioto nel reame napolitano, e fa menzione di questa principessa, che, nata da Ferdinando figlio di Giovanni, ebbe in retaggio il ducato di San Pietro di Galatina per esserle premorti senza prole i sei suoi fratelli maschi, Achille, Federico, Alfonso, Paolo, Gio-\