All pascià di Jannina 191 figlio, e con lei altre sedici donne colpevoli, secóndo Alì, di aver distratto e indebolito le fibre del suo erede!... Si tratta probabilmente di una leggenda, perchè, secondo altri, Eufrosina avrebbe finito in modo assai diverso. Ma fa vedere, in ogni modo, di quali delitti sia stato ritenuto capace il terribile Pascià. La Porta non osò per gran tempo prenderlo di fronte. Ma finalmente, quando Alì, rotto ogni freno anche nella forma, non dissimulò il suo disprezzo per il Sultano, facendo assassinare uno dei suoi ufficiali, che era passato al servizio del Sultano, e dieendo apertamente di averlo voluto punire per questo, a Costantinopoli, si decisero ad agire contro di lui, e parecchi Pascià con ingenti forze ricevettero l’ordine di muovere contro il ribelle. Per due anni egli si difese valorosamente in Jannina, e forse le forze ottomane avrebbero dovuto lottare dell’altro, se il loro comandante non avesse ricorso al tradimento. Kurchid Pascià lo invitò ad una conferenza. Alì credendo si trattasse realmente di proposte di pace vi andò, accompagnato da una debole scorta. Ma quando fu alla presenza di Kurchid, questi gli mostrò l’ordine di ucciderlo ricevuto dal Sultano Mahmud. Immediatamente gli ufficiali del seguito del Pascià e i soldati che a tale scopo erano stati appiattati lì vicino si slanciarono su Alì, lo uccisero e ne mandarono subito la testa a Costantinopoli. Secondo l’altra'versione, quella più generalmente accettata in Albania, Alì, aderendo all’invito di una delle sue donne da lui amata con predilezione, si sarebbe recato per vederla nel convento di Sotiras,