— 72 — turco su Adrianopoli, ove premeva a Maometto II (che aveva seguito ¡1 padre nella spedizione d’Albania) di giungere al più presto per farsi riconoscere come successore. Fra tanta disparità d’opinioni, ritengo più conforme al vero quella del Dreiss, il quale dice nella sua cronologia universale, che Amu-rad II mori in Adrianopoli nel mese di febbraio 1451, cioè alcuni mesi dopo il suo ritorno dalla fallita spedizione d’Albania. Questo Sultano lasciò fama di sé come astuto politico, abile capitano e, cosa eccezionale allora, di fedele osservatore dei trattati. La levata dell’assedio di Croja e la ritirata dell’esercito turco, costituirono per Scanderbeg una nuova e grande vittoria e sollevarono in tutta l’Albania un vero delirio d’entusiasmo; da o^ni parte, in ogni angolo del paese si inneggiava al forte guerriero, contro cui aveva cozzato invano la potenza del grande Sultano. Ed ora che il suo valore aveva costretta la fortuna ad arridergli, i Principi cristiani attoniti andarono a gara ad esprimere all’eroe Albanese la loro ammirazione, acclamandolo il più strenuo difensore della fede cristiana ed inviandogli soccorsi in danaro e vettovaglie per riparare ai danni della patita invasione e provvedere ai bisogni delle popolazioni nell’imminente inverno; Alfonso d’Aragona, re di Napoli e Sicilia, largheggiò talmente nell’invio di doni e di provvigioni in granaglie da meritarsi una riconoscenza viva e sincera per parte di tutta la popolazione, che non scordò l’atto munifico del generoso Sovrano, e