— 116 — per attrarre in tale alleanza la Serbia, ove si mantiene onnipossente l’influenza del vicino Impero Austro-Ungarico, il quale ha tutto l’interesse d’impedire la progettata unione degli Slavi del Sud. Ed invero se a questi riesce di costituirsi in un sol corpo di nazione, l’Austria vedrà da tal fatto seriamente compromesse le sue aspirazioni di dominio e d’influenza fra i popoli della penisola balcanica e svanire forse per sempre la speranza di raggiungere lo scopo prefìssosi, di poter cioè scendere un giorno dall’altipiano di Pristina a Salonicco sul mar Egeo. E, dato questo scopo, appaiono pienamente giustificate le cure dell’Austria per mantenere la Serbia nel suo raggio di influenza ed avere favorevole l’Albania, la cui occupazione le permetterà d’interporsi fra la Bulgaria ed il Montenegro ed impedire loro ogni ulteriore espansione. E l’Austria va preparandosi a tali eventualità, che diventano sempre più probabili a misura che crescono le difficoltà interne dell’impero e che si accentua il dissidio fra le diverse nazionalità che lo costituiscono; una propaganda attiva, incessante, efficace si va fa cendo in suo favore nell’Albania; nelle città, nei villaggi, nelle campagne i suoi agenti cercano dimostrare e convincere gli Albanesi essere loro convenienza assoluta affidare, al momento opportuno, le sorti del loro paese all’impero Austro-Ungarico potente e vicino, piuttostochè attendere aiuto e protezione dall’Italia lontana e separata dal mare; e