— 75 — Sul finire dell’anno 1451, Maometto II era rientrato in Adrianopoli; non fece mistero alcuno della sua ferma intenzione di voler ridurre all’obbedienza l’Albania ; e durante l’inverno attese a preparare uu forte esercito destinato a guerreggiare contro Scan-derbeg nella prossima primavera. Eventi di maggior importanza non gli permisero di mandare ad effetto la sua risoluzione; inviò però un corpo di circa 15 mila uomini ai confini per frenare le scorrerie albanesi in Macedonia e tentare rappresaglie sul territorio nemico, senza però intraprendere decisive operazioni di guerra; ma Scanderbeg non diede tempo a questo corpo di truppe turche d’iniziare qualche movimento; egli passò arditamente il confine con circa 12 mila uomini, lo sorprese con improvviso attacco e lo mandò sconfitto e disperso. Egual sorte toccò poco dopo ad un altro esercito tuico di circa 20 mila uomini, che sotto gli ordini del Sangiacco Debreas, aveva tentato di porre il campo sui confini dell’Albania colla stessa missione già affidata al primo. Questi fatti d’arme e queste operazioni di guerra, che contribuivano sempre più ad accrescere la fama di Scanderbeg, si svolsero durante l'anno 1452 sul territorio turco, perché l’Albanese, fatto ardito dai prosperi successi, aveva presa una decisa offensiva ed invaso il paese nemico devastandolo e saccheggiandolo, gettando lo spavento fra le popolazioni delle alte vaili degli affluenti del Vardar e destando l’al-l’anni nelle stesse città di Uskub e Monastir, che