— 47 — avrebbe tentato di penetrare in Albania pel passo di Kalkandene, presso le sorgenti del Vardar, e scendere per Prisrend (Perserin) sul Drin bianco, quasi al confluente di questo col Drin nero; strada difficile attraverso a valli strette e boschive, che offrivano molta opportunità per imboscate e sorprese. Scanderbeg, dopo aver provvisto alla sorveglianza di alcuni altri passi della frontiera, si portò con poco più di quattromila uomini nelle strette gole delle montagne di Prisrend e quivi dispose la poca sua truppa in modo da sorprendere il nemico quando si avanzasse in esse; e nelle sue previsioni non s’ingannò. Dopo pochi giorni d’aspettativa furono segnalate le truppe di Feris-Pascià, il quale quasi certo che la sua celere marcia non fosse ancor stata conosciuta in Albania, avanzava con sicurezza per le strette valli ed angusti passi. Scanderbeg assalì le colonne turche nel momento in cui, per l’asprezza dei luoghi, erano costrette ad allungarsi ed a tenersi separate l’una dall’altra senza potersi prestare reciproco appoggio; all’improvviso ed impreveduto attacco non ressero le truppe turche e cercarono scampo nella fuga rompendo gli ordini e gettando le armi; a stento Feris-Pascià potè sfuggire con pochi dei suoi; il disastro fu completo. Questa seconda vittoria, riportata da Scanderbeg nell’autunno del 1445 sopra i Turchi, quantunque non tanto importante come la prima pel minor numero di combattenti, accrebbe tuttavia lustro e fama