— ti9 — le difese attorno a Croja ed alle altre piazze forti, specialmente l’etrella e Stellusia (1); le provvide abbondantemente di vettovaglie, di cui i Veneziani lo sovvennero largamente; le munì di forti ed agguerriti presidii e ne rese più facile la difesa facendole sgombrare da quella parte di popolazione che non era atta alle armi e che mandò nei distretti di Daina e Scutari sotto la protezione di Venezia. Verso la metà d’aprile del 1450 il Sultano Amurad II invase nuovamente l’Albania a capo d’un esercito di oltre 80 mila uomini; tenne la stessa strada già percorsa nell’anno antecedente; giunto nella valle del Drin nero rinnovò il presidio di Sfetigrad ed inviò un piccolo corpo ad investire Stellusia; col grosso delle sue forze segui la strada che dal Drin scende nella valle del Kismo, superando il nodo montano, già antecedente descritto, della catena del Celius, e venne, senza incontrare gravi ostacoli nè resistenza armata durante la marcia, ad accampare sotto le mura della città di Croja, non senza aver provveduto all’investi-mento del forte di Petrella sul contrafforte del-Graba. Croja occupa la sommità e la pendice d’un piccolo monte, che quasi isolato si innalza in un piano fertile ed alquanto spazioso, solcato dal torrente Kismo; (I) Stellusia è una piccola fortezza che chiude la valle del Drin nero a nord di Dibra inferiore, e sbarra anche la strada che da detta valle conduce più direttamente ad Alessio per Cit-tanova, Crossi, HI inisti e Kalameti (queste tre ultime località trovansi nella valle del Mail).