— 24 — Giovanni Castriotto, che fino ad allora aveva governato, qual tributario del Sultano, l’intera Albania; ma la mala fede e l’ambizione di Amurat II gli impedirono di approfittarne. Difatti, appena conosciuta la morte di Giovanni Castriotto, un esercito turco comandato da Sabalie Pascià entrò, per ordine del Sultano, nell’Albania e ne prese possesso occupando specialmente Croja, Lisso ed i territori che erano sotto il dominio diretto dei Castriotti ; e tale impresa riuscì facilmente al Pascià Sabalie perchè gli Albanesi, certi che Scanderbeg, unico superstite dei Castriotti, sarebbe stato messo in possesso dei dominii paterni e del governo di tutta l’Albania, non erano preparati a difesa. Il Sultano volle anche in quest’occasione mettere a prova la fedeltà di Scanderbeg, e nello stesso tempo in cui veniva assicurato che le sue truppe avevano occupata l’Albania, egli offrì a questi di metternelo in possesso; ma Scanderbeg, informato a tempo degli avvenimenti accaduti, potè giocar d’astuzia col Sultano e con protestazioni di fedeltà, che avevano tutta l’apparenza di sincerità, declinò la generosa offerta, dichiarando altamente che unico suo desiderio ed onore ambito era di servire il Sultano, alla cui prosperità e potenza avrebbe continuato a dedicare tutte le sue forze, sperando che il suo Sovrano si sarebbe degnato di annoverarlo fra i suoi più devoti servitori, cosa questa che lo avrebbe compensato assai meglio del possesso degli aviti dominii, anche per la considerazione