— 38 — parte ad accrescere i presidii dei luoghi fortificati, aumentò il numero dei difensori di Croja e ritenne con sè solo 15 mila uomini, cioè ottomila cavalieri e settemila fanti, scelti naturalmente fra i migliori. Per assicurare gli animi delle popolazioni allarmate dal suo ardimento di voler alfrontare con un così scarso numero di truppe il poderoso esercito turco, disse non essere conveniente contrapporre ad esso un numero maggiore di combattenti, per non impegnare tutto l’esercito albanese nelle prime operazioni di guerra, ed essere invece necessario tenerne una buona parte in riserva per impiegarla a tempo opportuno nei casi sia di prospera che d’avversa fortuna. Ma è da supporsi che Scanderbeg, da avveduto Capitano, abbia presa tal decisione, non solo fidando nel valore dei suoi, ma perchè riteneva, qual conoscitore profondo dello condizioni topografiche del proprio paese e delle risorse in vettovaglie che esso presentava, essere difficile poterne mantenere un numero maggiore in aperta campagna, e perchè in un paese montuoso e frastagliato come l’Albania il soverchio numero di combattenti riesce molte volte più d’imbarazzo che di utilità neile operazioni campali di guerra. Dalle disposizioni prese da Scanderbeg per questa prima campagna, appare chiaro come egli avesse fondato tutto il suo piano di difesa sulle operazioni mobili; infatti egli, dopo aver efficacemente provveduto alla difesa dei luoghi fortificati, decise di campeggiare