— 121 — soddisfatti dell’opera loro, la politica delle mani nette, degna in tutto dell’Italia risorta a libertà, propugnatrice costante delle nazionalità in ogni parte del mondo. Ed intanto le altre Potenze, pur facendo plauso ai nostri generosi, nobili e grandi ideali e seguitando a chiamarci, forse sorridendo, degni figli di Machiavelli, non hanno peritanza di seguire a gara la politica delle mani sporche, vantare i risultati che con essa ottengono ed enumerare i vantaggi morali e materiali che essa apporta a loro. Fa d’uopo ammettere e convenire che in politica noi ci troviamo, ai tempi nostri, in una condizione di sensibile inferiorità rispetto alle altre nazioni; la politica da noi da molti anni adottata e costantemente seguita è quella degli ingenui, la quale per scrupolo di lealtà svela apertamente ma erroneamente i reconditi pensieri suoi. E di questa politica ingenua, causa di tanti danni e disillusioni, non si può muovere rimprovero a questo od a quell’altro Ministero, ad uno piuttostochè ad un altro diplomatico ; la colpa è tutta di un sistema, di un indirizzo generale politico errato e costantemente seguito coll’intima persuasione di far bene. Conseguita l’unità e l’indipendenza della patria, soddisfatti di veder l’Italia nostra annoverata fra le grandi Potenze, si ritenne che con ciò ne fosse assicurata la grandezza e la potenza ; fu questo un errore, causa prima e forse unica d’una politica fiacca e disorientata tanto all’interno quanto all’estero. Ed a quali condizioni una tal politica ci abbia ridotti non fa