— 73 — ne diede prova in seguito verso il suo successore, nei momenti difficili da questi attraversati per assicurarsi il trono. X. Appena salito al potere e resa incontrastata la sua autorità, pur ricorrendo ad un atroce delitto, Maometto II, mentre dedicava le sue cure alle cose interne dello Stato, non dimenticava l’Albania; sapeva d’aver in Scanderbeg un nemico potente, ma riconosceva ed apprezzava in lui il valoroso guerriero e l’abile capitano. Maometto II, il vero fondatore della potenza musulmana in Europa, non era uomo da trascurare un così formidabile avversario e sapeva al momento opportuno sacrificare agli alti interessi dello Stato, il suo personale risentimento ed il desiderio di vendetta; decise perciò di tentare di averlo amico ed offrì la pace a Scanderbeg, promettendogli di riconoscerlo Sovrano di tutta l’Albania alla sola condizione che egli riconoscesse a volta sua l’alta sovranità del Sultano anche senza pagar tributo. Questa proposta fu da Scanderbeg respinta, forse perchè diffidava di Maometto, forse perchè nella resistenza era incoraggiato dai Principi cristiani, i quali, impotenti ad accordarsi ed unirsi per arrestare i progressi del conquistatore turco, riponevano le loro speranze in Scanderbeg per stornare i pericoli che minacciavano