— 326 — L’Arciv. Mgr. Gerardo Galata pur troppo non era il Prelato voluto dalla Chiesa e dal Vangelo, per la sua avidità che 10 faceva commettere gravissimi spropositi. 6. A Scopia su sei sacerdoti, 3 sono di buona nota. L’Arciv. Mgr. Andrea Bogdani è ormai ottuagenario, ma vendeva pur troppo anche lui gli Oli Santi. 7. Nell’Archidiocesi di Antivari uno ha buona nota, tre non esercitano l’ufficio sacerdotale come dovrebbero, uno è usuraio e ignorantissimo. Il Visitatore si lagna spesso che i Vescovi si lasciassero guidare dai loro intenti simoniaci nella scelta del Clero da cui derivarono mali incalcolabili; che non avessero mano ferma esigendo che si insegnasse la Dottrina Cristiana, si togliessero i vizi, si rimovessero gli scandali, in un basso Clero che il più delle volte era ignorantissimo tanto da non saper scrivere, e leggere poco o male, così da non intendere quel che leggevano, e non poter celebrare la S. Messa senza un cumulo di spropositi. Si era perduto insomma interamente non solo lo spirito ecclesiastico ma lo spirito stesso del cristianesimo. La visita del Gaspari fu un serio movimento di reazione da parte di Propaganda, movimento che metterà capo al celebre Primo Concilio Albanese del 1703. Vi era un prelato solo, Andrea Zmaievic perastino (Bocche di Cattaro), di cui il Gaspari fa un elogio perfetto, e che doveva essere il precursore di quel Vincenzo Zmaievic che per ordine di Roma aprirà 11 detto Concilio a Mercliigne. E’ doloroso che in un tempo di tanta rilassatezza, abbandono, e apostasia, lo stesso ordine di S. Francesco in Albania che pure aveva fatto dei Martiri, abbandonate le sue posizioni di eroismo missionario, si fosse dimenticato del primitivo fervore. A differenza dell’Alto e Basso Clero, che eccetto Mgr. Zmaievic, era allora di soli Albanesi, i Francescani avevano tra le loro file nei loro Ospizi, italiani, dalmati e albanesi. Ecco come ne giudicava il Gaspari: < « Per quanto io hò pratticato negli atti di questa visita hò trovato essere estinto affatto in detti Padri quel zelo, e fervore, che hebbero nel primo ingresso di questa Provincia nel tenere I