— 149 — stolica. E passando agli odi e alle inimicizie, si noti che trovo notato aver egli sei volte pacificate tra loro delle contrade e fratellanze che altrimenti avrebbero cagionato danni e vendette incalcolabili; una volta pacificò l’intera tribù di Shkreli in preda a odi sanguinosi; di odi particolari è notato nelle lettere che ne tolse in varie occasioni per la somma di 265 distinti naturalmente da altre pacificazioni. Non sempre le note di cronaca indicano il numero esatto del perdono dei sangui; nove volte trovo che in differenti circostanze si ebbero molte pacificazioni e qualche volta che non ci rimase nessun sangue da pacificare; 16 volte è detto che ne furono pacificati alcuni o parecchi. Si sa che nelle montagne di iPuka e di Pùlati fu messa la legge sui sangui. Dieci volte ottenne che si pacificasse il sangue dell’amico. Di sangui segnati numericamente di cui ottenne la pacificazione nelle varie missioni ho potuto formare una somma di 360 (1). Si dirà che le cifre, anche se non sono esagerate, non indicano la vera condizione delle cose, poiché quei sangui furono perdonati in un momento di esaltazione religiosa, e le vendette si rinnovarono. Ammetto che non tutti perseverarono, ma chi mancò alla parola giurata davanti al Crocifisso fu una rara eccezione. Nella massima parte dei casi gli odi e i sangui pacificati non si rinnovarono, se non in quanto forse s’aggiunse qualche nuovo imbroglio, o non si mantennero i patti. Invece è rimasta viva nel popolo la tradizione confermata da sacerdoti zelanti e seri che le pacificazioni ottenute da P. Deda rimasero generalmente inviolàbili. Quasi lo stesso si può dire dei concubinati che sciolse con la potente virtù della sua parola, che secondo le cifre date da lui stesso dànno la somma di 173, senza contare i disordini di donne messi a posto, i matrimoni non santificati dal Sacramento, che egli benedisse, e le leggi messe contro il concubinato nella diocesi di Sappa e di Pùlati. Mise pure una legge contro il fidanzamento delle ragazze ai musulmani e impedì che sei già fidanzate passassero alla casa dello sposo non cristiano, ciò che è difficilissimo. (1) Qui non si parla di quello che hanno ottenuto i suoi compagni, i PP. Sereggi e Genovizzi, soprattutto.