— 250 — vi era una certa libertà di costumi, egli si presentò a predicare nella Chiesa della Maternità della Madonna, e i montagnoli dicevano che pareva trasfigurato, e che chi non aveva sentito quella predica non poteva giudicare di lui. A voce unanime dicevano: quello è un santo ». « Io ho sempre conosciuto il P. Pasi come uomo di Dio e di grande abnegazione » — mi attestava D. Ndré Mjedja. Diceva poi che per carattere era naturalmente austero, carattere che sfogava contro sè stesso non indietreggiando mai di fronte a nessuna difficoltà di intemperie, vitto, ecc., o anche difficoltà morali di minacce, intrighi o persecuzioni quando lo esigeva il bene delle anime. Verso i parroci si mostrò sempre deferente, per quanto constava a lui; e però se c’era da dar avvisi, lo faceva con buone maniere. Dei parroci, anzi, sapeva compatire i difetti. Una volta per esempio, un parroco della Mirdizia ebbe a dire al P. Pasi: « Credete voi missionari, di poterci dar lezione? Io sono stato educato a Roma ecc. ecc. ». Il P. Pasi tacque. Egli insomma sapeva che col Clero di qualunque ordine aveva sempre cercato di diportarsi con la massima prudenza. Aggiunse che durante l’assedio si era rivolto a lui come rappresentante dell’Arci vescovo, per avere un ospedale a parte dove potesse fare il servizio ai feriti coi suoi compagni senza doversi mescolare con le inservienti della luna rossa (illali ha-mer), non parendogli ciò cosa decente. D. Mark Bìbaj uno dei sacerdoti più anziani dell’Archidio-cesi di Durazzo, riepilogando i suoi ricordi e le sue impressioni sul P. Pasi, mi diceva che era stato un po’ nervoso la prima volta che era Rettore, e incuteva paura nei chierici, ma poi si venne sempre più raddolcendo e rendendosi sempre più simpatico e amabile, tanto che la seconda volta che fu Rettore i Sacerdoti che lo ebbero attestano che fu per loro una fortuna d’averlo avuto Rettore sotto tutti i rispetti, pel benessere fisico e morale dei chierici, poiché in tutto e per tutto miscebat utile dui ci. A Blài mostrò gran cura dei suoi, poiché essendo indisposto il P. Chioccliini, egli si addossò tutto il carico del lavoro, Messe, istruzione e prediche. Anche coi montanari egli era dolce quanto mai e li prendeva sempre colle buone ». « 17 anni — mi raccontava il P. Severino O. F. M. successore del P. Pasi nella parrocchia di Iballja — era rimasta senza sacerdoti la chiesa di Iballja. Quando si recò tra loro il Padre Pasi diede a quei montanari uno sviluppo straordinario nelle cose della religione, aprendo loro gli occhi, e però ha lasciato