— 18 — come una semplice opinione nè come una congettura, ma come storia su cui non cade dubbio o sospetto. Egli dopo aver parlato della presa di Kruja da parte di Maometto II, e dell’assedio di Scutari, dice che i Mirditi rimasero soli, ma che tuttavia tennero duro contro i Turchi. Non avendo trovato un rifugio presso il re di Napoli, quelli che non avevano emigrato offrirono il loro paese al duca Carlo Emanuele di Savoia. Se non che l’Europa non si prese cura di loro, e perciò si sottomisero ai Turchi a patto di ritenere le armi e le loro possessioni e senza pagar tasse, e anzi non permettendo mai ai Turchi di metter il piede in mezzo a loro. Fin dalla metà del sec. XVI sentirono il bisogno di avere un capo (Prinh) e lo scelsero nella famiglia di Skanderbeg-Lesh, di nome Zaccaria. Oròsh fu il luogo di residenza. Ma il Boué non cita nessun documento e nessun Autore; sembra però che sia rimasto qualche vago accenno nella tradizione (1). Un altro scrittore, Giacinto Hecquard, che fu console francese a Scutari verso la metà del sec. scorso, si occupa dei Mirditi e ne tesse la storia fin dal loro capostipite Gjo-Marku, famoso condottiero al servizio ora dei Pashà di Scutari ora di Ipek, e che morì sotto le mura di Pekinje che prese d’assedio. Uno dei nipoti di Gjo-Marku, Prenk Leshi fu al servizio di Alì Pashé Tepelena, che lo seppe ricompensare e permise sempre ai suoi il libero esercizio della loro religione. La rinomanza di questo capo trasse a lui gl’intrepidi montanari della Dibra e del Matja coi quali combattè in tutta la Rumelia al servizio di bey indipendenti. Per istigazione di Ali Pasha, si dichiarò contrario a Mustafà Pasha che si era impadronito del potere vi-ziriale a Scutari facendo perire i figli di Ibrahìm Pasha. Mustafà dovette comprar la pace. A Prenk Leshi successe Preni Doda che accompagnò Mustafà Pasha in Morea durante l’insurrezione della Grecia. A Doda successe Leshi Zi celebre per la sua prodezza, ma anche per la sua crudeltà. Combattè in Epiro e in Grecia e prese d’assalto Tirana dove 9 bey caddero sotto i suoi colpi. Rimasto fedele a Mustafà, alla presa di Scutari fu (1) Vedi nota in Appendice.