— 83 — patriarchi di Costantinopoli. Un altro anonimo metropolita di Durazzo appare nel 1338 come assistente negli atti sinodali del Patriarca Giovanni XIV. Nel frattempo non sempre i vescovi cattolici avevano potuto stare nella loro sede, solo il dalmata francescano Antonio (lì) de Banstro che per la sua santa vita si meritò poi il titolo di beato, fece fronte intrepidamente alle prepotenze e alle insidie degli scismatici attendendo per tutto il tempo del suo lungo episcopato a ritrarre il popolo dallo scisma. Sappiamo che in quei tempi di terribili vicende guerresche e lotte religiose un fulcro potente per i cattolici furono i Benedettini, e il governo religioso era in mano all’Arcidiacono latino. Si legga la lettera di papa Giovanni XXII ai vescovi di Croja e di Arbanum per l’elezione di un arcidiacono (6 Giugno 1318) dove si vede quanta sollecitudine suscitassero nell’animo del pontefice le notizie che riceveva sulle condizioni di Durazzo, in preda alle violenze dello scisma (Vedi Acta et Dipi. I, p. 189). Era tale il pericolo greco per la media Albania dopo il mille, per effetto dei Duchi bizantini (sec. XI) che il valente storico delle cose balcaniche Nicola Jorga non dubita affermare che se non sopravvenivano i Normanni e i Veneziani le due razze degli Albanesi e dei Valacchi sarebbero scomparse. Bisanzio dominava in quell’età sopra i Balcani a traverso Ochrida, Durazzo e Scopia dove pur risiedeva un alto dignitario bizantino. L’occidente veniva alla riscossa al Sud dei Balcani coi Normanni e con Venezia, come al Nord coi Croati cattolici. Ritornò per poco l’Epiro e il territorio slavo con Manuele Comneno sotto Bisanzio. Risorse il dominio serbo, ma non della Serbia del Mare Adriatico, bensì della Serbia Ortodossa dagli usi bizantini e dei gran zupani della Rascia, nemici di Bisanzio a un tempo, dell’Ungheria e della Serbia cattolica e marittima. Se non che per quel che è spirito latino, le regioni della bassa e della media Albania non poterono impregnarsene, e continuava anche durante i brevi tratti di dominio occidentale il bizantinismo che provocava le lotte a cui accennavo sopra. Infatti i Normanni erano passati sui Balcani come una tempesta; Venezia riconobbe come vassalli i Despoti imperiali dell’Epiro e non potè svolgere un’azione profonda e trasformatrice, per cui tutto restò