— 102 — questo o da quel parroco. Egli non mette mai in discussione questo punto nelle sue lettere ; non si lascia mai uscire un’espressione che pregiudichi al buon nome del Clero stesso; ha sempre una buona parola di affetto e di riconoscenza pei parroci che, egli lo nota sempre, lo accolgono col garbo squisito dell’ospitalità albanese. Ciò non vuol dire che egli sia stato accolto volentieri da tutti; una tal cosa non è di questo mondo; ma egli non ha lasciato memoria che alcuno non l’abbia voluto, o l’abbia accolto male, fra i parroci. Nè c’è mai nessun indizio nella sua ricchissima corrispondenza, e nelle relazioni che doveva pur inviare ai Superiori e a Propaganda sull’opera della Missione, che egli si sia impicciato in questioni fra parroci e popolo o che in qualunque modo riguardassero la condotta e il ministero sacerdotale, eccetto che si trattasse di fatti pubblici che avevano commosso l’opinione popolare e attratto l’attenzione di tutti, come i fatti dell’Archidiocesi di Scopia che erano intimamente connessi con l’opera apostolica del P. Pasi. E di un tal modo di procedere egli ha lasciato regola a tutti i figli della sua Missione. Per concludere, lo sbaglio di Mgr. D’Ambrosio fu determinato da un giudizio o sospetto erroneo, del quale non si può fargli carico più che tanto, poiché non sappiamo che cosa gli fu suggerito agli orecchi da chi poteva essere effettivamente contrario alla Missione; egli nel suo ritiro di Delbénishti non era molto in grado di saper tutto. Comunque sia la sua stessa confessione lo salva e 10 innalza di molto ai nostri occhi. Dopo la rinuncia di Mgr. D’Ambrosio alla sua sede (an. 1893) (1), fu eletto un sacerdote albanese dell’Archidiocesi, D. Primo Bianchi nativo di Delbinishti, che ricevette la conse-crazione episcopale da Mgr. Guerini nella Cattedrale di Scutari 11 20 agosto di quello stesso anno. Uno dei suoi primi pensieri fu di provvedere ai grandi bisogni dell’Archidiocesi per mezzo della Missione Volante. Raccolse pertanto a un sinodo i suoi parroci e li interrogò se piaceva loro che si invitassero i Padri Ge- li) Moriva poi nel Convento « Al Deserto » (Venezia) il 26 Die. 1899.