— 216 — tutti i popoli balcanici, sempre più in fiore per cultura e per commerci, e in atto di allargare sempre più la cerchia delle sue mura per accogliere l’affluire di chi cercava lavoro e ricchezza. Inoltre Scopia si presentava come un osservatorio di prim’or-dine in faccia all’Oriente, al Ncar-East com’è detto dagl’inglesi. Gli stessi missionari che ne parlano nelle relazioni di quegli anni s’erano accorti della rapida trasformazione che veniva subendo Scopia, ancorché la Turchia non facesse nulla per migliorarne le condizioni. La città allora contava circa 60.000 abit.; le famiglie cattoliche erano 150 e di queste solo 100 albanesi; le altre di varie nazionalità; più numerosi i francesi e i tedeschi, e meno gl’italiani. L’antica Scopia stava ai piedi della fortezza e era sporca e brutta; la nuova più bella e più ricca si estendeva sulle due rive del Vardar. Un ponte che risale ai tempi di Giustiniano imperatore e da cui i Giovani Turchi, volendo farvi degl’ingrandimenti e dei ripari, tolsero l’iscrizione latina che ne attestava l’origine romana, congiungeva le due rive. Gli stranieri erano generalmente impiegati in cento e cento uffici delle amministrazioni pubbliche di cui i turchi non erano ancora capaci. Questo probabilmente influì sulla decisione dei Superiori di destinare il P. Pasi a Scopia, perchè con la sua energia vi stabilisse bene le cose, e gli lasciarono per compagni due ottimi Padri. Egli raggiungeva Scopia il 21 Febbraio del 1912 insieme col Fr. Pantalija, il mercoledì delle Ceneri. Il Fratello partiva tre giorni dopo per cominciare una serie di Missioni insieme col P. Genovizzi continuando il lavoro dovuto inter-rompere dal P. Giovanni Della Pietra richiamato a Scopia e partito poi per Cividale pei sospetti politici destati nel Governo che era in guerra con l’Italia. Il P. Pasi li raggiunse da Scopia il Venerdì Santo di quell’anno che cadeva il 5 Aprile, a Prizrend presso Mgr. Arcivescovo, e la sera del Sabato Santo erano alla Chiesa di Zymbi per aprirvi una Missione regolare. Fino allora i Missionari avevano percorsi istruendo alcuni vil-laggi della Podrima e di Prizrend o Zymbi. La Missione fece rifiorire il terz Ordine di S. Francesco, abolì i’abuso che impediva alle ragazze di frequentare la chiesa dal giorno che si