— 75 — Perseo contro Roma nel 168, passò a far parte della repubblica come provincia romana con le sue 70 città. Durazzo come colonia greca era foggiata sopra un piano di costituzione oligarchica; il commercio con gl’indigeni era diretto da un impiegato speciale; ogni anno i magistrati di quella specie di repubblica aristocratica si cambiavano. Il popolo era più forte e nacquero quelle lotte di fazione che per essere sostenute dagli opposti partiti della madre patria furono una delle cause della guerra del Pelopenneso. Nel 314 la città fu occupata da Cassandro, ma la dovette cedere a Corcira che la consegnò a Glaucia re dei Taulanti. Più tardi fu pur preda degli Ardiei o Liburni. Assediata nel 229 daglTlliri di Teuta fu liberata dai Romani che ne fecero una città alleata. All’ombra di Roma, Durazzo si levò a grande prosperità. Ai primi tempi della supremazia romana servì meno di Apollonia come città di approdo, ma diventò poi il porto più frequentato di passaggio nell’Oriente balcanico. Da questa città e da Apollonia partivano i due rami della celebre Via Egnatia che si ricongiungevano sotto Asparagium (vicino al villaggio odierno di Rogozhina); e lungo il Genusos (lo Shkumbi) portavano al passo dei monti Candavi per ridiscendere su Struga e per Ocrida entrare nella Macedonia e nella Tracia. È probabile che un ramo secondario di strada proveniente da Apollonia, seguisse il corso del Dèvoli e passasse a Scampa pel ponte di cui si scorgono ancora le rovine sulla strada che conduce ai bagni di Lligja (1). A Durazzo la via partiva da porta orientale dove un ponte congiungeva la terra ferma con la penisola, e dirigendosi verso Kavaja passava sotto le colline di Petra (Pietra bianca o Sasso bianco: Shkambi i Kavajès). Vi dovette esser certo un’altra strada che forse si dirigeva verso il Capo Pali e di là su Alessio per proseguire lungo la Zadrima e entrare nel territorio dell’odierna Mirdizia, toccare la fortezza romana di Kastra, e salendo lungo il Giadri verso le montagne del Terbuni raggiungere Epicària (Puka; (1) La prima dovette passare per Radostina a Fieri, Rozkovec, Drenovica fino a Kufi, e di là per Karbunara, Lushnja, Golemi, Gramshi andar a congiungersi al ramo Kavaja-Durazzo. a Rogozhina. L’altra strada dovette da Ku£Ì sol Sémeni. dirigersi per la valle del Dèvoli.