— 188 — Bitòlia 25 Novembre 1886. Ritorna all'affare dell’ebreo. Egli insiste; vorrebbe andare in Italia o in Ispagna e farvi gli studi e farsi cattolico. Un ministro protestante albanese di nome Jerasim (1) nativo di Bitòlia che ha fatto i suoi studi in una scuola protestante in Bulgaria deve andare a Scutari per alcune settimane. Vorrebbe visitare il P. Pasi essendo pure un albanese assai caldo, sapendo che il Padre si occupa in modo speciale della lingua albanese. Predica in Albanese a Monastir ma si sfiata invano poiché non ha che cinque uditori. Bitòlia 9 Febbraio 1887. Ritorna al fatto dell’ebreo. La questione è grave. Non si è rivolto ai PP. Lazzaristi perchè gli è nota la loro inoperosità, forse per non provocare dispiaceri nella popolazione. Egli vuole abbandonare la famiglia, e anche la moglie e la bambina, non perchè sia con loro in disaccordo: con la sua donna non si può dire che vada molto bene, ma neanche male; di fatto egli vuole convertirsi. Non lo può fare a Monastir per le lotte che nascerebbero. Vuol uscire di patria ma non ha mezzi. Accetterebbe però la consorte se si convertisse. Il giovane è mite, e di buona condotta; non ha vizi. Gli ha suggerito di recarsi a Scutari; se non può a Scutari andrebbe a Salonicco. Invita nuovamente il P. Pasi a Monastir, per conoscere il paese, gli Albanesi, ciò che non è possibile fare a Scutari; e potrebbe trovare la bella Macedonia degna di fondarvi un centro missionario: perchè Propaganda Fide trascura i Valacchi? A Monastir si leggono volentieri le notizie dei progressi del Cat-tolicismo in Rumenia dove Mgr. Palma ha ricevuto il titolo di (1) Jerasim Qyrias.