— 26 — che non fosse protetta la Mirdizia dai suoi confini, s’è abbandonato troppo facilmente all’apostasia, e ha dato un buon contributo alla corruzione della città mandando le sue donne e i suoi ragazzi a mendicare. La miseria ha spinto i mirditesi in braccio al furto che per alcuni paesi specialmente verso la Zadrima diventò mestiere, facendosene pure una gloria come di bravura, ma non ha mai prostituito l’onore o la famiglia, nè ha mai venduto la sua fede, se non forse potè avvenire con piccoli orfani per sorpresa. Così almeno era al tempo della missione che fu domandata da Mons. Dochi al P. Domenico Pasi perchè contribuisse efficacemente al piano di riforma che si era prefisso per la sua diocesi. Politicamente la Mirdizia sotto il dominio Ottomano fu la regione che più di ogni altra mantenne di fronte alla Porta i suoi statuti o leggi tradizionali, foggiata quasi a principato sotto la casa Gjomàrkaj di cui s’è parlato sopra, ordinamenti e governo riconosciuti, se non per amore, per forza da Costantinopoli. E’ vero che i Pashà non potendo riuscire a sottomettere quelle fiere tribù con le armi cercarono seminarvi la zizzania e corrompere i Capi, e fino a un certo punto vi riuscirono. Per fortuna i Mirditesi ebbero anche l’appoggio e una certa protezione dalla Francia napoleonica, e di fatto fino a questi ultimi tempi di fronte al governo centrale essi non avevano altro obbligo che di riconoscere l’alto dominio del Sultano, e, in caso di guerra, di mandare un certo numero di soldati, sotto il comando, però, dei loro capitani, e il cui servizio durasse solo per alcuni mesi all’anno. Del resto vivessero colle proprie leggi e religione, soggetti al loro capitano e Principe, nè fossero tenuti ad alcun tributo. La casa Gjomàrkaj non esercitava un dominio dispotico, ma era come primus inter pares; presiedeva alle assemblee generali, era come il padre e il custode del Kanù, che non differiva sostanzialmente dalle leggi tradizionali delle altre monatgne (1). Originariamente la Mirdizia etnica era co- (1) Il popolo riguarda il Gjomàrkaj come il suo pris, condottiere {dux). In Mirdizia il titolo di principe non è neppure conosciuto, ma è una denominazione (non giuridica nè ufficiale) che fu applicata al dux o kapidàn, ad honorem, dagli stranieri.