— 139 — tico convento francescano diroccato da un terremoto. Qui fissa per l’ultima volta la bandiera del suo apostolato il P. Domenico Pasi. Ci resterà con essa ancora tutta la sua anima, e qualcosa sporadicamente come di passaggio farà verso gli ultimi anni, ma con questa missione che passò come una brezza marina lungo lo storico Capo sorgente come un’austera e gigantesca vedetta, noi chiudiamo il magnifico Poema Missionario della sua Vita. Fu un ultimo trionfo di quel suo grande spirito rinnovatore, a cui contribuirono i Soprascutarini che ci stanno coi loro armenti e con le loro greggi a svernare. Il montanaro come in tutto anche nella fede, quando sia coltivata, è sempre più vivo e più forte del contadino. Il penultimo giorno accondiscese il P. Pasi al desiderio del parroco che è di regola un Padre francescano, di far le funzioni all’antica chiesa del Capo benché distante tre ore. Due sangui ci furono perdonati, e il popolo con le offerte fatte per la chiesa al S. Cuore, mostrò di quanta premura sia capace perchè si salvi il decoro della casa di Dio. Il 23 aprile i missionari ripassando per Bregèmatja avevano ripreso la via del ritorno, e noi pieghiamo le pagine del nostro volume sopra la storia di un dramma meraviglioso.