— 206 — 2. _ Il P. Pasi è eletto Provinciale della Veneta. — Difficili circostanze del suo Governo. — Fu un vero insuccesso il suo? — Giudizi vari e in parte contrari. — Tutto si ricompone nel piano della Provvidenza. Il 27 dicembre il P. Pasi partiva per Roma, chiamatovi, non si sa perchè, dal M. R. P. Generale Francesco Saverio Wernz. Il 3 gennaio dell’anno seguente 1909 si leggeva in refettorio al principio del pranzo che il Padre Rettore era stato eletto Provinciale. Il diario come il solito non si commuove: annunzia il fatto e tira avanti per andare incontro ad altri fatti nuovi. Fu certo una sorpresa per tutti poiché non ci si aspettava che un uomo il quale aveva passato la maggior parte della sua vita in mezzo alle montagne albanesi potesse discendere a governare una provincia in mezzo all’Europa. Comunque pensassero gli uomini, tale era la volontà di Dio, e chi ebbe più forti commozioni non di gioia nè di ambizioni soddisfatte, ma di tristezza e di sconforto fu certamente lo stesso P. Pasi. Si sa infatti che egli fece di tutto per essere esonerato di un carico che nella sua vera umiltà pensava non essere per le sue spalle. Certamente egli era notissimo come missionario, e godeva di una grande venerazione in Italia e la sua virtù era conosciuta, e questo dovette essere il vero motivo per cui non si vollero ascoltare le sue rimostranze e egli fu riconfermato Provinciale. Di quei giorni mentre egli si trattenne a Roma il S. Padre Pio X, gli accordò un’udienza, e si racconta che appena entrato alla presenza del Papa, questi gli disse col suo fare veneziano: « Zo quei bafi ! ». Poiché come allora tutto il Clero in Albania anch’egli portava i baffi. Che cosa dobbiamo dire del P. Pasi come Provinciale? Quel che ci lasciano scorgere i documenti e le testimonianze. Di documenti, bisogna che lo dica subito, ho potuto avere in mano solo una minima parte, e i motivi si comprendono. Del resto per quel che interessa lo storico e il pubblico, credo che quanto ho potuto avere tra mano è sufficiente. Ciò che è governo intimo quantunque servirebbe allo storico per farsi un giudizio netto sul modo di agire del suo protagonista, e conoscere a fondo i motivi che lo indussero a prendere l’una o l’altra decisione, e però sa-