— 20 — « I Mirditi conservano la tradizione che i loro antenati siano di origine slava, come gli Shala ». Non so a quali tradizioni il Baldacci propriamente si riferisca; vi sono degl’indizi per co-getturarlo, una certezza non c'è. Non è necessario supporre che i Mirditi fossero di razza non albanese per spiegarne i riti particolari. Parecchie regioni albanesi anche dei dintorni di Scutari oscillarono per qualche tempo fra l’Oriente e l’Occidente. Inoltre può essere, come accenna Hahn, che la tradizione della famiglia Gjomàrkaj (neH"ipotesi della sua autenticità) sia stata innestata nei Mirditi, in un tempo più remoto, da popolazioni anteriori, di cui, prescindendo dai Fandi non Mirditi se non per denominazione politica, alcune famiglie ancora superstiti, come degli Skana e dei Frisku, sono i rappresentanti. Non bisogna dimenticare ciò che si rileva da due lettere di Papa Innocenzo IV, una all’Arcivescovo di Antiveri e l’altra al Preposito dei Padri Domenicani d’Ungheria, tutte due del 1250, che in quell’anno le provincie scismatiche di Arbania, TJnavia (Chunavia fra Tirana e Dibra) e Pilot (Pùlati) ritornavano dallo scisma in grembo alla vera Chiesa (Vedi Hahn, Albanes. Stud. pag. 324-344). Una buona patina di scisma ci fu certamente su buona parte delle popolazioni cattoliche dell’Albania di mezzo e del Nord. Nel capitolo delle Missioni date nell’Archidiocesi di Scopia, abbiamo incontrato spesso numerose famiglie di Fandesi specialmene nel territorio di Gjakova, Fandesi che si pretendevano e si chiamavano pure Mirditi dove abbiamo notato che si distinguevano molto pel loro zelo e ardore religioso. Codesti Fandesi veramente oriundi della bandiera di Fandi, non erano Mirditi per razza, ma solo per denominazione politica, essendo stati incorporati alla vera e propria Mirdizia di Oroshi. L’Hec-quard racconta che 300 famiglie di Fandesi nel 1840 erano andate a stabilirsi nelle montagne di Gasili dominanti la città di Gjakova. Dopo essere stati coloni dei Turchi per qualche tempo avevano finito per impadronirsi dei terreni, e al suo tempo (1857) formavano una colonia di più che 4000 anime. Si consideravano come mirditesi, e obbedivano al capitano di Oroshi a cui in tempo di guerra davano un uomo per casa.