— 182 — preso in considerazione le sue notizie relative al movimento religioso di Monastir e al dissidio sorto fra Lazzaristi e l’Arci-vescovo di Durazzo, mostra che il P. Pasi in simili affari non ci voleva entrare e che non era molto persuaso della sincerità dei propositi del Sig. Apostolo Margariti. Bitòlia 28-16 Maggio 1885. La lettera che ha ricevuto dal Padre l’ha rimesso in perfetta calma. La Colonia Cattolica, tutta italiana, di Bitòlia è di nuovo in rotta coi Lazzaristi, di modo che vogliono ad ogni costo allontanarli per sostituirli con Missionari italiani. Il Capo e fondatore della Colonia ne vuol scrivere al Papa e domandò il parere del Ciulli che nulla rispose, ma promise che risponderebbe dopo aver domandato il parere di ’ persona competente ’. E però domanda il parere al P. Pasi. Lo prega però a non aversela a male, poiché egli è pronto a non impicciarsene se così da lui gli sarà detto. Comprende anche lui che si tratta di un affare di estrema delicatezza. Bitòlia 12 Giugno 1885. Il P. Pasi (lo cita il Ciulli in questa lettera) aveva scritto: « È la prima volta che voi mi parlate della Colonia Cattolica tutta italiana, e della opposizione che fanno a quelli ottimi religiosi, i quali appartengono ad una Congregazione che io stimo molto, e che ha fatto molto bene alla Chiesa ». Il Ciulli risponde cercando confutare l’affermazione del P. Pasi. Ripete che tutte le famiglie, eccetto una o due armenocattoliche che parlano il Turco, sono italiane e parlano l’italiano. Quelle famiglie fanno opposizione a quegli ’ ottimi ’ religiosi : L — Perchè son francesi e però d’indole differente dalla loro.