— 79 — dosso dei nemici. Sotto Zenone imperatore fu assalita da Teodorico re degli Ostrogoti che la tenne per poco tempo. Nei secoli VII-XII Durazzo fu la principale fortezza bizantina sull’Adriatico, poiché era sulla strada dell’Italia. La popolazione della Provincia o Tema di Durazzo si era mutata parecchio per l’invasione slava nella penisola quantunque la maggioranza rimanesse albanese (illirica) con città greche al Sud, romane al Nord, dove Scutari, Dulcigno e Antivari appartenevano ancora politicamente, al Tema bizantino. Nei sec. X-XI fu assalita ripetutamente dai Bulgari (1); soprattutto nel sec. XI e XII la città fiorente ancora pei suoi commerci così che teneva dentro le sue mura molti coloni italiani di Amalfi e di Venezia, fu presa di mira dai Normanni che volevano aprir la via per l’Oriente balcanico. Nel 1081 Roberto il Guiscardo l’assedia e la prende all’imperatore Alessio. Un altro Alessio nipote del precedente respinge nel 1107-1108 gli assalti del normanno Boemondo; ma fu presa nel 1185 da Guglielmo II. Quando i Crociati e i Veneziani presero Costantinopoli, diventò per poco tempo possesso dei Veneziani (1205), poiché la ripresero subito i Despoti del-l'Epiro; Teodoro ne rinnovò le mura e ne lasciò memoria in una orgogliosa iscrizione scomparsa, da alcuni decenni, insieme con la torre (2). A quel tempo s’incontrarono a Durazzo molti nomi di cittadini greci, pochi latini, alcuni slavi con cancelleria latina e greca, c’eran pure italiani e albanesi, fra cui dei capi. Il despota Michele II, domandò l’aiuto di Manfredi re di Napoli contro i Greci di Nicea, aprendo la porta alla dominazione angioina. Un altro terremoto del marzo 1273 distruggeva la città e fu il segnale di una decadenza che non si fermò più, per quanto gli Angioini e poi Venezia abbiano fatto per rialzarne le sorti. Anche la malaria faceva la sua parte. Gli Angioini perdettero ben presto le città che avevano conquistate nell’interno, Croja, Beràt e Valona riprese dai comandanti dell’imperatore, e comincia allora una varia lotta tra Normanni, Slavi e Bizantini. Questi si ritirano a mano a mano; (1) Di questi abbiamo ancora probabilmente un ricordo nel nome del paese di Bulgri sol Fandi inferiore, diocesi di Alessio. (2) Ippen. in Albania (Leroux-Paris) N.° 4 p. 28 in nota.