— 280 — E espressioni simili ho sentito da per tutto; e da per tutto egli era in benedizione. Uno di Perlàtaj esclamava: Oh che cosa sono stati mai quei Gesuiti di una volta, falerni nderes Zotit! Sia benedetta la terra dov’egli è entrato (fu sepolto). Dede Coku della nobiie cavalleresca famiglia di Bregu i Matès diceva che fu al suo capezzale quando morì, e che tutti dissero essere morto un santo e che si poteva andare al suo sepolcro per ricever grazie. Egli è stato un santo vivo (Shèjt i gjallè); Dio solo sa quanta gente egli ha rimesso nell’ovile. Sempre con parole buone, sempre a ripetere: Si faccia la volontà di Dio. Fra noi tutti quelli che hanno baciato la Croce e perdonato dei sangui hanno mantenuto la parola. Prima non volevano. Il Padre diceva: adagio, il Cuore di Gesù vi trasformerà. Passavano appena due o tre giorni e tutti correvano a dire: perdoniamo per amore del Cuore di Gesù. Le sue prediche erano terribili; metteva innanzi sempre il S. Cuore. Due nostre ragazze si son fatte suore allora; una a Scopia dove morì e l’altra a Zagabria dove si trova ancora. Quando abbiamo ovuto molestie dal governo turco, ci siamo raccomandati al S. Cuore e tutto ci è andato bene. Egli non ha avuto compagno nell’attirare il popolo alla fede e convertirlo. « Santo pel cielo, la cosa di P. Deda ! cioè: parlare di Padre Deda è come parlare di un santo disceso dal cielo, mi diceva un vecchio montanaro. Ja bàftè Zoti parrize, shèjt: glielo faccia Dio paradiso, santo; cioè: Dio lo metta sugli altari. Che la parola data a Cristo e a P. Deda nelle pacificazioni, non fosse più violata, è sentimento comune nelle montagne. I no di Hoti mi diceva che dopo quelle memorabili missioni, la gente non usava altro saluto che : Kjofte levdue I. K.! : Sia lodato G. C. Pur troppo questo non si mantenne. II P. Deda, confessava un altro, ha fatto miracoli in terra, e nessun Sacerdote ha mai avuto la potenza della sua parola. Così Nike Mark Toma di Shllaku. Egli non ha fatto mai nessun male; Dio ci liberi! Come P. Deda non c’è nessun altro. Uno di Dushmani mi ripeteva che la sua bandiera ha avuto solo bene e fortuna dopo P. Deda. Si irritava alle volte ma contro il male, e quando serviva a allontanare dal male. Urgeva, alzava la voce, insisteva, ma perchè lo richiedeva la fede. Non abbiamo mai sentito che ci sia stato un Sacerdote buono come lui. Così Kole Prendushi di Telumit. Quei di jubani mi dicevano che, siccome la prima volta che ci andarono i Gesuiti, molti morivano in quel villaggio, i mus-