— 220 — ed era conveniente lasciar correre. Ma post factum vedo che ho sbagliato, e non dovea far così, e mi meraviglio di me stesso, come arrivi a fare certi giudizi e prendere certe determinazioni, che poi trovo quasi subito che sono sbagliate. Sono tutte nuove prove della mia cortezza e incapacità di trattar affari. Quanto a nuovi acquisti, certo non farò passi; quando V.R. potrà venire in visita, tratterà sul modo di rimediare ai miei sbagli. Intanto questo è il bene che io faccio alla Missione e alla Provincia. Intanto le domando perdono, mi dia una buona penitenza. Si persuadano finalmente che non ho le qualità per essere Superiore nè alto nè basso, e che anche quanto al resto sono una vera nullità; lo sento io stesso e lo vedono gli altri. Di V. R. S.vo in C.to D. Pasi S. J. Basterebbe questo documento per mostrare la base profonda di virtù che c’era nel P. Pasi, virtù che riposa tutta nella conoscenza della propria nullità per dichiarare che l’unica nostra salvezza sta nell’essere guidati da Dio per mezzo di chi Egli ha posto nel luogo suo. In questo sta l’essenza della santità e noi dobbiamo ringraziare la Provvidenza per aver permesso uno sbaglio, che storicamente non apparisce essere una colpa, allo scopo, che si illuminasse di una splendida luce il fondo di virtù che c’era neU’anima del P. Pasi. Qualche giorno dopo egli disdiceva la compera della casa di Gjon Turati, per non essersi prima nettamente intesi su tal proposito. La commissione che si riuniva per la vendita ne fece le meraviglie e ne provò dispiacere. Al Padre questo rincrebbe e se ne accusa al P. Provinciale come di un nuovo sbaglio che prova nuovamente la sua nullità e incapacità a fare il Superiore. Credeva di non aver commesso grave colpa morale ma era persuaso che ci fosse una balordaggine e imperizia quanto vuole. Pensa che ci si potrebbe rimediare insistendo ancora sulla compera della stessa casa domandando qualche limosina al P. Czerminski che si era offerto ad aiutare la Missione ogni volta che ne avesse bisogno. Non trovo altro documento relativo a quelle compere. Egli però pensava sempre all’avvenire parendogli che